Il capitalismo dell’area Ocse, quello detto capitalismo occidentale, non ha mai superato il periodo critico degli anni ’70 e ’80, ma vi si è semplicemente adattato entrando una fase di declino tendenziale: la quota di investimento, gli incrementi di produttività, il livello di occupazione sono tutti in diminuzione dalla metà degli anni ’80, esattamente al contrario di quanto avveniva nella prima metà del dopoguerra.
Il crollo della prima vittima storica di questo mutamento, l’economia di comando dell’est e di gran parte di ciò che veniva denominato Terzo Mondo, ha accresciuto enormemente l’esercito industriale di riserva mondiale, portando alla fine del movimento operaio istituzionale del dopoguerra e rovesciando decisamente i rapporti di forza contrattuali, con il risultato di innescare la tendenza alla riduzione del salario reale medio e della quota salariale sul reddito nazionale e al peggioramento continuo delle condizioni di vita dei lavoratori salariati. Il capitale monetario reso libero perché non investito produttivamente ha generato simultaneamente il maggior boom speculativo della storia e un’enorme sovrastruttura debitoria saltata in aria con la crisi del 2008, da cui il capitalismo internazionale è uscito ancora più indebolito e ancor più preda delle tendenze dominanti prima della crisi, divenendo completamente dipendente dagli interventi delle banche centrali, allo stesso modo di un uomo che deve essere impiccato dipende da ciò che decide la corda. Sia pure con un notevole ritardo, il declino dell’accumulazione e della crescita ha cominciato a riversarsi sulla sovrastruttura politica e amministrativa. Dopo aver posto fine alla funzione di agente di integrazione economica e sociale della cosiddetta sinistra, convertita in una sorta di ordine templarico per la difesa della decadenza del capitale, ha cominciato a spostare la massa dei lavoratori fuori dal sistema politico e istituzionale borghese, mutamento che ha potenziali implicazioni rivoluzionarie. Ma l’acqua per ora è torbida e si riesce a capire solo che il vecchio sistema di governo non è più vitale e che non c’è nulla di stabile che profila all’orizzonte. Questo sito esiste appunto per ospitare articoli, saggi e statistiche su tutti questi argomenti.
COUNTDOWN Studies in the Crisis
As a matter of fact, the Oecd area capitalism – the so-called western or advanced capitalism – has never been able to overcome the critical era of the 70s and 80s after the collapse of the great postwar boom. Rather, it has simply adjusted to a new physiology entering a tendential decline: the productive accumulation share, the increase of productivity, the level of employment are all falling since the mid 80.. The first casualty of the new historical phase – the command economy of East Europe and of a great section of the once called Thirld World – has immensely enlarged the world industrial reserve army, hence bringing to a virtual end the postwar institutional workers movement and reversing the contractual relations of power between agents of capital and sellers of labour –power, with the overall effect of a worsening trend in the real wage , the wage share and the life of labourers in general. The money capital freed by the fall in the share of accumulation has engendered the greatest speculative boom in history related to an equally gigantic debt superstructure, blown up with the dramatic financial crisis of 2008. From this crisis and the Great Recession world capitalism has got out extremely weakened and almost totally dependent on the actions of the central banks, much in the same way as a man to be hanged depends on what the rope decides. With a certain lag, the decadence of growth and accumulation has started to hit the political and administrative superstructure too. After having transformed the so-called left from its primeval function of agent of the workers integration into a sort of templar masnada for the sacred defense of the decadence of capital, it has now already started to desplace the mass of wage labourers out of the political and institutional bourgeois system, which is a potentially revolutionary change. Yet for the moment, water is turbid and everybody is allowed to see whatever s/he likes best; nonetheless, it is quite obvious that the system of government is becoming no longer viable and that nothing stable is looming. Those are the topics on which this site aims at hosting various materials – papers, essays, statistics etc.