COUNTDOWN Studi sulla crisi 

Countdown. Studi sulla crisi. Vol. 5-6: mito del Welfare State: la vera natura del salario sociale nell'economia capitalista.

 

 

Gli osservatori e gli accademici di varie tendenze in passato si sono precipitati a sciorinare esternazioni superficiali e sociologiche sul boom economico del dopoguerra che avrebbe portato ricchezza e benessere ai lavoratori senza preoccuparsi minimamente di verificare se tale benessere non sia stato semplicemente pagato dalla classe operaia come ogni merce o servizi forniti dal mercato. Ciò che mancava era un'analisi approfondita delle spese sociali, delle tasse pagate e dei contributi alle famiglie dei lavoratori, e una stima dei benefit netti ricevuti da queste ultime. Negli anni '80 ci siamo trovati di fronte ad una tendenza sempre più accentuata che porterà a tagli sempre più consistenti al welfare state grazie all'avvento dei governi conservatori negli USA, in Gran Bretagna e alle politiche neoliberiste dei paesi OCSE portate avanti anche da governi "progressisti". Oggi in conseguenza della devastazione provocata da una pandemia globale gli "esperti" sono stati completamente spiazzati dallo stato delle cose e cercano in ogni modo di recuperare credibilità riproponendo un neo-keynesismo basato su una spesa statale mastodontica senza capire minimamente cosa significhi.

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Siti Web di Interesse
(elenco in continuo ampliamento)

Generali
Marchandise.
Eccezionale punto di partenza dotato di link a una quantità inverosimile di siti :

http://hussonet.free.fr/ecocriti.htm#LASALA

Statistiche

Mondo

Penn World Tables
https://www.rug.nl/ggdc/productivity/pwt/?lang=en

USA

US Bureau of Economic Analysis
https://www.bea.gov/

Il capitalismo dell’area Ocse, quello detto capitalismo occidentale, non ha mai superato il periodo critico degli anni ’70 e ’80, ma vi si è semplicemente adattato entrando una fase di declino tendenziale: la quota di investimento, gli incrementi di produttività, il livello di occupazione sono tutti in diminuzione dalla metà degli anni ’80, esattamente al contrario di quanto avveniva nella prima metà del dopoguerra.